L’Interfaculty centre for gender studies dell’Università Vita-Salute San Raffaele

Francesca De Vecchi1, Francesca Forlè2, Sarah Songhorian2

1Direttore dell’Interfaculty centre for gender studies, Facoltà di Filosofia, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano; 2Facoltà di Filosofia, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano

Le questioni di genere presentano molti aspetti. È precisamente questa varietà di approcci alle questioni di genere che caratterizza il nostro Interfaculty Centre for Gender Studies, avviato nel dicembre del 2016. L’idea di creare un centro di ricerca è nata dalla necessità di connettere, consentire un dialogo e promuovere la ricerca sulle questioni di genere tra i docenti, i ricercatori e i dottorandi delle tre facoltà dell’Università Vita-Salute San Raffaele (Medicina, Filosofia e Psicologia), in collaborazione anche con i ricercatori, i medici e il personale sanitario in genere dell’Ospedale San Raffaele. Poiché all’interno di ciascuna facoltà e nell’ospedale erano già attive alcune ricerche sulle questioni di genere, abbiamo pensato che il Centro potesse diventare un luogo di incoraggiamento per un dialogo maggiormente interdisciplinare e multidisciplinare, una sorta di catalizzatore del tipo di discussione necessaria per gli studi di genere.

Come esempio degli interessi multidisciplinari e interdisciplinari del Centro vogliamo innanzitutto menzionare i due corsi su questioni di genere, tenuti da docenti che afferiscono al nostro centro e attivati presso l’Università Vita-Salute San Raffaele. Il primo, Gender Studies (Facoltà di Filosofia) ha l’obiettivo di presentare ed esplorare tre campi di ricerca nell’ambito del dibattito filosofico dai quali è possibile considerare le questioni di genere: filosofia politica, filosofia del linguaggio e fenomenologia sociale. Tali discipline esaminano, rispettivamente, il legame tra genere e politica normativa, genere e lingua, e genere, personificazione e realtà sociale. Il secondo corso, Il genere nella medicina: aspetti fisiopatologici e socioculturali (Facoltà di Medicina e Chirurgia) prevede lezioni seminariali tenute da esperti del settore su temi inerenti la medicina di genere. Tra i temi trattati vi sono:

il sesso e le differenze di genere come strumento di ricerca scientifica;

le basi biologiche delle differenze sessuali e le alterazioni dello sviluppo sessuale;

le disfunzioni sessuali nei generi;

le differenze di genere nel metabolismo del ferro;

gli studi di genere condotti con le tecniche di neuroimaging molecolare.

Catalizzare una discussione multidisciplinare e promuovere nuova ricerca – il nostro primo motivo per lanciare l’Interfaculty Centre for Gender Studies – è andato di pari passo con una seconda motivazione: ossia, la necessità di aprire un dialogo e avere un impatto sulla società e sul nostro territorio, aumentando in tal modo le opportunità di scambio con attori pubblici e sociali nell’ambito del territorio sia con finalità educative sia per promuovere il cambiamento sociale in maniera antidiscriminatoria.

In questa direzione possiamo qui menzionare iniziative come la nostra partecipazione a Book City, rivolta ai cittadini della città di Milano, e l’organizzazione del convegno “Frontiere del corpo, frontiere del diritto. Il trattamento della condizione intersessuale tra diritto e medicina”, che è nato come attività di formazione per avvocati e medici.

Oltre alla varietà di prospettive e di temi rilevabili nell’ambito del dibattito sulle questioni di genere, la sfida e l’opportunità che il nostro Centro si propone di affrontare è quella di mostrare le potenzialità di una ricerca interdisciplinare e multidisciplinare che consenta di analizzare i dati secondo uno scambio produttivo tra prospettiva biomedica, psicologica e filosofica. È questo infatti il senso dei nostri Gender Lunch Seminars: seminari organizzati in pausa pranzo, nei quali una/o speaker di diversa formazione scientifico-disciplinare viene di volta in volta invitata/o a presentare le proprie ricerche e attività sul genere, rivolgendosi a un pubblico eterogeneo, formato da filosofi, psicologi e medici. L’Interfaculty Centre for Gender Studies, pertanto, mira ad offrire un contributo alla ricerca scientifica e ad incrementare le conoscenze sulle questioni di genere per una migliore comprensione delle stesse.

In questo quadro, le attività di ricerca si concentrano su sei temi principali: persona e corpo; salute e assistenza sanitaria; diritti, politiche e giustizia; linguaggio, identità di genere e realtà sociale; carriera, potere e autorità; donne nella scienza e nella filosofia.

Persona e corpo

Partendo dal riconoscimento che il nostro corpo è fondamentale nel plasmare la nostra esperienza del mondo intorno a noi e nel formare la nostra stessa personalità, la prima linea di ricerca si propone di indagare il ruolo del genere nella formazione dell’identità personale. Più specificamente, prestando particolare attenzione all’approccio prospettico in prima persona e al metodo fenomenologico, ci concentriamo su come il corpo fornisca una struttura alla personalità, e se tale ruolo strutturale sia modulato dalle differenze di genere. Inoltre, studiamo come il genere possa influenzare l’intenzionalità intersoggettiva, e le implicazioni morali della cognizione sociale.

Salute e assistenza sanitaria

Da un punto di vista biomedico, la seconda linea di ricerca parte dall’evidenza scientifica che le differenze biologiche e comportamentali significative tra i sessi e i generi influenzino l’epidemiologia e la fisiopatologia di un ampio spettro patologico, nonché l’approccio all’assistenza sanitaria. Pertanto, la medicina di genere deve tenere in considerazione gli aspetti biologici e socioculturali del sesso e del genere per migliorare la salute e l’assistenza sanitaria. Sulla base di tali premesse, questa linea di ricerca intende esplorare diverse questioni, alcune delle quali sono trattate anche nel corso Il genere nella medicina: aspetti fisiopatologici e socioculturali.

Diritti, politiche e giustizia

In considerazione del crescente dibattito sull’uguaglianza di genere nell’arena pubblica e nei dibattiti scientifici e filosofici, nella nostra terza linea di ricerca argomentiamo in favore dell’uguaglianza e della giustizia di genere. Affrontiamo il problema non solo da un punto di vista teorico, ma anche da un punto di vista pratico: quello della teoria politica e dell’etica pubblica. Attenzione particolare è dedicata alla questione della dipendenza e della vulnerabilità.

Linguaggio, identità di genere e realtà sociale

La quarta linea di ricerca mira a indagare se l’identità di genere sia un costrutto sociale, e in tal caso se, come altre entità sociali, sia creata e mantenuta mediante atti linguistici, intenzionalità collettiva e pratiche sociali. Inoltre, ci concentriamo sui discorsi di incitamento all’odio come classe di atti linguistici che trasmettono e mantengono, se non addirittura diffondono, stereotipi e pregiudizi sociali. Analizziamo pertanto la questione se i discorsi di incitamento all’odio debbano essere regolamentati o addirittura proibiti. Cerchiamo inoltre di individuare gli stereotipi sociali per comprendere esattamente cosa sono e come si sviluppano.




Carriera, potere e autorità

La quinta linea di ricerca parte dall’evidenza delle disparità tra uomini e donne nella carriera e nelle posizioni di potere. Le donne non sono pagate tanto quanto i colleghi uomini, difficilmente hanno la stessa possibilità di raggiungere posizioni chiave nel lavoro, e troppo spesso sono sottoposte a discriminazioni sul posto di lavoro. Inoltre, gli uomini sono solitamente considerati più potenti e autorevoli delle donne anche quando svolgono lo stesso ruolo. In questa linea di ricerca, il nostro obiettivo consiste nel raccogliere dati sulla portata di tali disparità, confrontando la presenza maschile e femminile nelle posizioni significative in relazione ai rispettivi background formativi; in secondo luogo, cerchiamo di proporre metodi per evitare tali pregiudizi e promuovere in tal modo l’uguaglianza di genere.

Donne nella scienza e nella filosofia

Infine, la sesta linea di ricerca si propone di analizzare il motivo per il quale le donne sono sottorappresentate nella scienza e nella filosofia, nonostante le statistiche evidenzino che, in molti campi, il numero di donne con un master o un dottorato di ricerca è superiore rispetto a quello degli uomini. Il nostro obiettivo è di raccogliere dati sulla differenza tra le statistiche dei laureati e il numero di persone che lavorano nel campo della scienza e della filosofia, e desideriamo capire perché esiste una tale differenza. Intendiamo inoltre proporre dei correttivi per la sotto-rappresentazione delle donne nella scienza e nella filosofia. Infine, anche se la storia della filosofia e della scienza spesso non rende giustizia al loro contributo, le donne sono state di fatto fondamentali in termini di sviluppi e rivoluzioni in entrambi i campi. Per questo motivo, vogliamo discutere questi dati, evidenziandone il significato nel loro dominio specifico, sia dal punto di vista storico sia teorico.